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Milazzo Notizie art.5987 - Martedi 2 Dicembre 2025 ore 18:27
Milazzo (ME) - La protesta dei lavoratori al porto si sta rafforzando
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Il sequestro della compagnia “Liberty Lines” e le indagini su presupposte difformità hanno offerto nuova linfa alle denunce ataviche dei marittimi, mutando vicende reputate uniche in una questione endemica. I sindacati e le associazioni del luogo chiedono maggiore chiarezza, sorveglianza autonoma ed avalli occupazionali. L’avvenimento ha rilevato una trama di criticità: licenziamenti sospetti, imbarchi non registrati correttamente, contributi incongrui e controlli giudicati
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insufficienti. Le indagini, effettuate dalla Guardia di Finanza, hanno condotto al sequestro delle quote societarie di “Liberty Lines” e della “Società di Navigazione Siciliana”, con l’emanazione di 48 avvisi di garanzia, rafforzando la percezione che il problema non concerne solo singoli episodi; ma l’intero sistema portuale. La mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini milazzesi s’inserisce in un ambito più ampio d’inquietudine, che ha manifestato timori per l’avvenire occupazionale e la continuità dei collegamenti marittimi con le isole minori, sottolineando l’esigenza di commissari esperti e d’un intervento istituzionale deciso. “Non si tratta di stabilire responsabilità, – ha dichiarato Sergio Lopresti – compito, che spetta alla magistratura; ma di riconoscere che elementi, oggi oggetto d’inchiesta, trovino un’eco nelle testimonianze storiche. Il tema centrale resta la necessità di una vigilanza realmente indipendente, uniforme e trasparente, capace di garantire sicurezza, legalità e correttezza amministrativa. Un ringraziamento sincero va a tutte le persone, agli operatori del settore e ai cittadini, che in questi anni hanno mostrato interesse, supporto e attenzione costante verso questi temi, contribuendo a mantenerli al centro del dibattito pubblico”. Analogamente, i Giovani Democratici mamertini per mezzo di Francesco Gitto, componente anche nel circolo locale del Partito Democratico, chiedono un impegno intenso da parte della Capitaneria di Porto e del Comune per chiarire le irregolarità e salvaguardare i posti di lavoro. La protesta, dunque, non riguarda solo la difesa per i diritti dei marittimi; ma anche la capacità economica e sociale dell’intera area tirrenica. La protesta al porto di Milazzo è diventata il simbolo d’una battaglia più ampia per la legalità e la tutela dei lavoratori marittimi. Le istituzioni sono chiamate a garantire controlli indipendenti e trasparenti, mentre la comunità locale continua a sostenere con forza i lavoratori coinvolti.
Foti Rodrigo
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Milazzo Notizie art.5978 - Sabato 8 Novembre 2025 ore 19:24
Milazzo (ME) – L’amara testimonianza di Sergio Lopresti sullo stato del Porto
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In occasione della visita nella città del Capo da parte dell’onorevole Maria Stefania Marino, deputata parlamentare del Partito Democratico, per conoscere da vicino le scottanti problematiche lavorative all’interno del contesto mamertino, particolarmente drammatica è la testimonianza di Sergio Lopresti, marittimo portuale: “Del Porto di Milazzo se ne dicono tante da diverso tempo: il caso dei rifiuti del cantiere del Ponte sullo Stretto, il collegamento con l’Asse Viario, la notizia
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più recente del progetto di un passaggio sopraelevato con i Molini Lo Presti; per non parlare del dibattito, che si perde negli anni, su un suo sviluppo turistico con l’apertura alle navi da crociera. Qualcosa si è effettivamente concretizzato, qualcos’altro no; ma in tutto ciò resta aperto un grande interrogativo: chi al porto ci lavora? Sembra infatti che l’attenzione minore sia riservata proprio ai lavoratori, che lamentano gravi problematiche nelle condizioni contrattuali, nei controlli e nella sicurezza. Ho lavorato per molti anni nella società Mare Pulito – prosegue Sergio Lopresti – e posso dire che, nonostante le frequenti ispezioni degli organi preposti, non sono mai state riscontrate anomalie rilevanti. Eppure, noi lavoratori siamo spesso rimasti ai margini, senza un reale confronto o ascolto. Soprattutto chi cerca di far valere i propri diritti o segnalare problemi, finisce per essere messo da parte, come se il silenzio fosse la condizione necessaria per mantenere il posto di lavoro. In più – continua Lopresti – ci sono state situazioni, in cui chi era incaricato di svolgere verifiche o redigere relazioni sul posto, non ha portato a termine fino in fondo il proprio compito, omettendo di dichiarare l’effettiva realtà dei fatti. Questo ha avuto conseguenze dirette su di me, trascinandomi in una situazione difficile, che ancora oggi prosegue con procedimenti e contenziosi in sede giudiziaria. Io e il comandante Ivano Cuciti, per aver chiesto i nostri diritti alla società e alla capitaneria, siamo stati messi ai margini ed in seguito licenziati. Non vi era alcuna trasparenza contrattuale, le convenzioni erano ambigue e mancava la copertura assicurativa sul lavoro, che svolgevo. Questa situazione comportava gravi rischi per la sicurezza dell’equipaggio e per il comandante: in caso di incidenti o emergenze a bordo, il comandante, responsabile secondo il Codice della Navigazione della sicurezza della nave e dell’equipaggio, poteva trovarsi esposto a responsabilità penali e civili. La mancanza di documentazione corretta, di assicurazioni e registrazioni del lavoro aumenta il rischio di contenziosi legali in caso di infortuni, danni alle merci o incidenti marittimi, mettendo a rischio la sicurezza di tutti a bordo. Il contratto non era ufficialmente registrato: la società non pagava, né dichiarava correttamente l’inquadramento reale all’INPS. Formalmente risultavo marittimo; ma di fatto ero classificato come operaio del terziario e mai mi era stato dichiarato, né retribuito il lavoro notturno. È una situazione che evidenzia come chi lavora con onestà, possa trovarsi penalizzato, mentre le irregolarità restano ignorate. Spero che, grazie all’aiuto di Francesco Gitto ed al sostegno dell’onorevole Maria Stefania Marino, Rodrigo Foti e Or.Sa. marittimi, questa situazione possa finalmente arrivare a una conclusione positiva, portando un po’ di pace a noi e alle nostre famiglie. Cerco di sperare che queste vicende non capitino ad altre persone e quantomeno che possano servire da spunto per uscire da situazioni, in cui si è in ostaggio del proprio lavoro”. “Quello che chiediamo - afferma Francesco Gitto del Partito Democratico milazzese - è intanto una presa di posizione chiara sullo sviluppo del Porto nei prossimi anni e soprattutto di considerare in questa prospettiva le istanze dei lavoratori portuali e marittimi, che spesso hanno visto violati i propri diritti nel silenzio delle istituzioni. I primi elementi di una discussione concreta sul Porto devono necessariamente essere: maggiore trasparenza, controlli e sicurezza per i lavoratori. Avuti questi, possiamo parlare di tutto il resto. Interroghiamo quindi l’Amministrazione comunale, l’Autorità portuale e tutte le istituzioni competenti di farsi carico della questione. - conclude - Al di là delle competenze specifiche di ciascun ente o autorità, è impensabile che non ci sia quantomeno un interessamento di tutti alle condizioni di lavoro, a volte problematiche, di centinaia di persone all’interno del porto”.
Foti Rodrigo
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Milazzo Notizie art.5975 - Giovedi 30 Ottobre 2025 ore 18:52
Milazzo (ME) – Cuciti e Lopresti indicono una petizione per il rispetto di norme e dignità ai marittimi
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L’attività marittima nazionale ricompare ancora alla ribalta per i molteplici casi di inadempienze contrattuali e di destituzioni inspiegabili verso addetti nei diversi incarichi portuari. Sergio Lopresti e Ivano Cuciti segnalano gravi irregolarità nei contratti e nelle condizioni di lavoro a bordo dei natanti e dei rimorchiatori anti-inquinamento, procedendo ad una petizione su Change.org per reclamare equità e maggiore controllo. “Formalmente ero inquadrato come operaio del terziario;
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ma di fatto il mio lavoro era marittimo: turni H24, permanenza in mare, reperibilità, corsi obbligatori sostenuti a mie spese”. – racconta Lopresti - “Nonostante numerose ispezioni nel corso degli anni, gli organi competenti non si sono mai accorti di nulla. Da qui nasce la nostra petizione per svegliare le autorità e garantire che chi di dovere vigili realmente sulle anomalie presenti, soprattutto nel lavoro marittimo”. La circostanza più pesante riguarda la protezione dei lavoratori: chi accusa le anomalie non viene preservato; ma subisce licenziamenti e maltrattamenti. Ambedue i promotori sono stati licenziati per aver svolto regolarmente la propria prestazione; inoltre, Sergio Lopresti deve affrontare una causa penale per aver frodato un posto di lavoro. Il Comandante Ivano Cuciti, nonostante i due gradi di giudizio a favore, con sentenze dichiaranti il licenziamento nullo e ordinanti il reintegro, giammai è stato realmente riabilitato. Al contrario, è stato licenziato nuovamente utilizzando lo stesso richiamo disciplinare risalente al 2022. La vicenda oltretutto palesa altre incresciose criticità: mancata copertura assicurativa del P.A.N., che espone i lavoratori a rischi non tutelati; richiami disciplinari insistenti e reiterati, effettuati in tempi brevissimi e ripetuti nel corso dei mesi; false dichiarazioni di colleghi, utilizzate come pretesto per giustificare sanzioni disciplinari ingiuste. La petizione è aperta a tutti i cittadini: ogni firma è un passo verso una società più giusta, dove il lavoro sia riconosciuto e tutelato secondo le normative vigenti. Quanti siano interessati ad una questione seria, che arrischia di causare altre vittime di soprusi compromettendo le basi d’una giustizia sociale posta assiduamente a repentaglio, possono applicare la loro sottoscrizione dopo avere eseguito l’ingresso al seguente sito Internet: https://www.change.org/p/giustizia-per-i-lavoratori-del-porto-di-milazzo-basta-silenzi-abusi-e-ingiustizie
Foti Rodrigo
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Milazzo Notizie art.5953 - Sabato 27 Settembre 2025 ore 12:20
Milazzo (ME) – Interazione fra finanza, cultura e moda in “Lusso e visione”
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In apparenza antinomici, la finanza, le arti figurative, la poesia e la moda, se interfacciate tra loro, possono rappresentare un ottimo piano di sviluppo nel contesto contemporaneo, sempre più avviluppato dal caos e dagli stenti. Al lido “Medusa”, nella costa ovest milazzese, per idea di Francesco Caragliano, personal financial advisor della banca FINECO, ha avuto luogo una manifestazione importante, per cui si sono incontrati l’arte orafa di Nicolò Mazzeo, quella profumiera della
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“Sikelia Parfums”, quella pittorica con Maria Teresa Giunta, la poesia con Attilio Andriolo. Il culmine si è rivelato tuttavia col defilé di indossatrici ed indossatori, che hanno esibito le realizzazioni delle stiliste Viola Lo Duca, Jennifer Piazza ed Erika Giordano, colleghe dell’atelier “Homi Too”, il cui vestiario si caratterizza per il “genderless”, ossia vestiti, generalmente di tipo casual, indossabili sia dai maschi, sia dalle donne. Esse non solo hanno fatto ammirare i loro abiti inediti; ma anche le novità per la stagione autunnale ed invernale e per di più gli abiti da sera colorati con paillettes brillanti per vivere un’indimenticabile nottata di stelle. Il cromatismo energico è fondante la filosofia della loro laboriosità per la definizione metaforica, attribuita ad ogni colore ed alla relativa tonalità. “Siamo davvero felici e onorate di rappresentare il nostro brand Homi Too in questo evento così speciale. È sempre un’emozione ricevere un tale invito, segno che qualcosa sta arrivando e che il nostro messaggio sta iniziando a girare. – è la postilla di Viola Lo Duca – Homi Too è un brand nato a Milazzo, fondato da tre donne affiatate, piene di entusiasmo e con una voglia di farci conoscere. È un progetto giovane, vivace, fuori dagli schemi. Ogni nostro capo nasce da un’idea, dal desiderio di dire qualcosa, di comunicare identità. Quando abbiamo annunciato che avremmo partecipato all’evento con una sfilata e cercavamo modelli in zona, siamo state travolte da tanto entusiasmo: infatti, molti ragazzi e ragazze del territorio hanno risposto prontamente al nostro annuncio offrendosi di sfilare per noi. Non è stato solo un defilé; ma un momento d’incontro e di scambio. Abbiamo conosciuto persone splendide e sorrisi ed è stata una tappa importante anche per la nostra crescita, sia umana, sia professionale. Quella di oggi è la nostra seconda passerella: la prima si è tenuta a New York, un’esperienza incredibile; ma sfilare per la prima volta sul nostro territorio ha un sapore speciale, molto più intimo e personale”. In piena sintonia è l’opinione di Jennifer Piazza: “La molteplicità cromatica fa parte di tutte le nostre collezioni. Quella inerente al prossimo autunno/inverno è ispirata al mondo surreale con una rarità dipinta da Viola su certe vesti, perché il nostro obiettivo è fare vivere un inverno a colori prescindendo dalla monotonia delle uggiose giornate grigie. Il peculiare contributo collaborativo è ben ponderato, senza oscurarci, perché ci stimiamo reciprocamente. Abbiamo adoperato abiti sia caldi, sia avvolgenti per accontentare chi vuole essere sia più casual, sia più elegante”. Molto emozionata per la riuscita è Erika Giordano: “Ho trovato molta intesa con le ragazze; con loro c’è un grandioso feeling, come se ci completassimo vicendevolmente, con un’immensa volontà di ricominciare sempre. Grazie a loro il mio sogno si è concretizzato. Entrando in empatia, sono riuscita ad abbattere le mie paure, perché siamo determinate e contrassegnate da valori positivi. Al giorno d’oggi regna una grande confusione particolarmente fra le giovani generazioni; eppure sono sicura che gli stili del passato stanno tornando e dalla cui mescolanza potranno affiorare nuove idee da indossare: è infatti questo un momento, nel quale il vintage è tornato di moda. Le persone cercano abiti, la cui efficacia deve variare rapidamente a seconda dei mutamenti climatici e delle loro necessità ed a ciò l’intelligenza artificiale sta rivelandosi decisiva. Alcuni ci hanno definite influencer, un mondo, che stiamo esaminando; tuttavia cerchiamo di esserlo moderatamente preferendo restare sempre noi stesse. Abbiamo tante altre visioni innovative, perché le idee non si arrestano mai: infatti, mi alzo la mattina, medito tanto e con Viola e Jennifer siamo una detonazione di creatività”. Incessantemente colme d’energia ed estro, le stiliste della “Homi Too” con le loro tendenze ed oculatezza mandano una comunicazione di libertà con una produzione originale, allestita a dare un apporto di crescita alla società moderna in cerca di un profilo edificante.
Foti Rodrigo
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Milazzo Notizie art.5943 - Sabato 13 Settembre 2025 ore 20:11
Milazzo (ME) – Presupposte irregolarità nei reclutamenti e nelle destituzioni di certe società portuali
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Il caso riguardante i licenziamenti, dichiarati illegittimi dai magistrati del settore lavoro, si aggiunge ulteriori peculiarità, che offuscano i metodi d’assunzione e licenziamento ad alcuni operatori, stanno riesumando dei metodi poco chiari e talora difformi alla normativa corrente sull’inserimento lavorativo di dipendenti reclutati in incarichi non rispondenti ai compiti richieste. A rompere il silenzio è Sergio Lopresti, inspiegabilmente destituito per avere avvisato alle autorità
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competenti anomalie organiche dentro il natante, in cui prestava servizio: “La capitaneria ci imbarca come marittimi con le dovute qualifiche (comandante, direttore di macchina, giovanotto di coperta o macchina e mozzo). Frequentiamo i corsi STCW a nostre spese, come previste dalla tabella di armamento dei mezzi (fatta tra capitaneria, armatore e sindacati). L’imbarco è annotato sul libretto di navigazione, così come il ruolo di equipaggio, alla cui scadenza dei tre anni la Capitaneria invia il tutto all’INPS, e registrato sulla licenza di navigazione. L’INPS mi dice che i contributi versati dalla “Mare pulito” non sono marittimi e ci sarebbe un verbale di accettazione del 2016, in cui non si sarebbero accorti che siamo marittimi. Ogni due anni l’ente RINA (multinazionale italiana in servizi di ingegneria, certificazione e consulenza per il settore marittimo; ma anche per l’industria, la mobilità e le infrastrutture, occupandosi di progettazione, esame di conformità, consulenza tecnica e ricerca) rilascia l’idoneità al servizio e la Capitaneria quella alla navigazione. – è la drammatica testimonianza di Lopresti – Nessuno si accorge che manca l’assicurazione dell’equipaggio; ma ne viene annotata una fantomatica nel registro delle barche (oltre ad essere riportato nei registri di bordo), mentre per l’INAIL la società non ha mai aperto una posizione assicurativa per l’equipaggio”. Sulla stessa lunghezza d’onda Ivano Cuciti, comandante di rimorchiatori, licenziato dalla suddetta società, ma reintegrato dai due gradi di giudizio delle sedi giudiziarie in materia di lavoro, il quale descrive analiticamente la sua drammatica vicissitudine: “La Capitaneria di porto milazzese ci fa prendere a bordo quali marittimi con le doverose attribuzioni (comandante, direttore di macchina, giovanotto di coperta o macchina e mozzo) secondo la previsione dalla tabella d’armamento dei mezzi, redatta tra capitaneria armatore e sindacati. L’imbarco viene annotato sul libretto di navigazione, ruolo di equipaggio modulario ex Mar Merc 229, oggi Mod 47 (alla scadenza dei tre anni la capitaneria invia all’INPS per la decurtazione dei periodi a bordo) registrato sulla licenza di navigazione della nave o unità. Lo stesso ente previdenziale mi dice che i contributi, versati dalla società “Mare Pulito” s.r.l. non sono marittimi, come si evince dal modello UNILAV, e comunque sono differenti da quelli previsti dall’UNIMARE. Ci sarebbe un verbale di accettazione dell’anno 2016, in cui non si sarebbero accorti che siamo marittimi, posizione in attesa di riscontro. Ogni due anni l’ente RINA rilascia la dichiarazione ai fini del Certificato di Idoneità, mentre la Capitaneria rilascia la certificazione di navigabilità. Ad oggi nessuno si è mai accorto che manca l’assicurazione dell’equipaggio. – ha segnalato Ivano Cuciti – In base al modulo UNILAV del 4 settembre 2025 è stato inviato dalla consulente del lavoro rag. Cinzia Alosi per conto della “Mare Pulito s.r.l., la quale registra un reintegro forzato di assunzione in data 26 luglio 2022 e contemporaneamente il licenziamento nel 23 maggio 2025. Si precisa che la ditta è inadempiente a due sentenze del Giudice del Lavoro rispettivamente di primo grado ed in appello, una querela archiviata, mentre il 23 maggio 2025 sono destinatario di un licenziamento contravvenendo al principio giuridico fondamentale ne bis in idem, per il quale è vietato essere giudicati o puniti due volte per lo stesso fatto e nello stesso ordinamento. Come si evince dell’estratto conto previdenziale e dal cip INPS, non risultano contributi e flussi UNIEMENS; ma dal 3 novembre 2022 ho lavorato presso altra ditta fino al 07 dicembre 2022, mentre dal 08 dicembre 2022 ero in Na.Spi. fino al 19 dicembre 2024. Sul libretto di navigazione risulto essere sbarcato e regolarizzato 12 settembre 2022, come da estratto matricola marina mercantile del 08 gennaio 2024. L’imbarco è avvenuto il 21 luglio 2022 e lo sbarco nel 17 agosto 2022 (cinque giorni dopo) dal R/re Jijel Mz 1753 iscritto nel registro delle navi minori e galleggianti presso la capitaneria di porto di Milazzo (licenza di navigazione). In merito agli addebiti disciplinari la società (nota 11 agosto 2025) ribadisce che non è tenuta a dare la documentazione, una contraddizione ironica ed amara, per cui un comandante fa una contestazione ad altro comandante. Ricordo che tutte le sentenze della Cassazione impongono al datore di lavoro di fornire la documentazione necessaria al fine di potersi tutelare, come previsto dalla legge, compreso il CCNL inviato nel modello UNILAV, di cui la ditta non ha mai fornito copia”.
Foti Rodrigo
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Milazzo Notizie art.5940 - Mercoledi 10 Settembre 2025 ore 20:49
Brindisi – Ricatti e pressioni su alcuni operatori portuali
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Il settore della portualità non sta attraversando un momento felice, poiché sempre più frequenti sono gli episodi di ricatti, condizionamenti e licenziamenti, il più delle volte illegittimi, perpetrati nei confronti degli addetti alle prestazioni marittime ed alle attività connesse. In uno dei più grandi ed importanti porti italiani, quale quello di Brindisi Stefano Scevola e Antonio Pupino, ex operatori preposti al rimorchio tecnico-nautico, importante incarico di pubblico servizio, hanno
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raccolto oltre 1.000 firme per sostenere la loro istanza di trasparenza e correttezza nei metodi portuali. Negli ultimi anni i due lavoratori hanno esibito denunce e segnalazioni agli organi competenti per richiamare l’attenzione su presupposte anomalie nella pianificazione del servizio pubblico tecnico-nautico e nell’utilizzo degli addetti. Alcune azioni intraprese successivamente sono state avvertite dai lavoratori come pressioni o strumenti di scoraggiamento. In seguito agli avvisi i due lavoratori sono stati destinatari di un licenziamento, che giudicano ingiustificato ed in antitesi all’attuale normativa vigente, a tutt’oggi oggetto di opposizione nelle sedi giudiziarie preposte. “Non chiediamo favori, né vendette. Chiediamo soltanto trasparenza e rispetto delle regole”: affermano Scevola e Pupino. “Le oltre 1.000 sottoscrizioni raccolte dimostrano che la popolazione locale appoggia chi mostra irregolarità in un servizio pubblico essenziale. La vicenda di Brindisi s’inserisce in un contesto più ampio di licenziamenti e pressioni sui lavoratori nei porti italiani, un fenomeno, che merita attenzione e controllo”. Si tratta dunque di una circostanza, che coinvolge una vastità di enti designati, la cui gestione non sempre chiara, merita di essere attenzionata allo scopo di individuare quei soggetti, che dovrebbero garantire il buon andamento e l’imparzialità in un campo dell’amministrazione marittima, la cui elevata responsabilità non dovrebbe permetterne atti discriminatori, ma soltanto la massima efficienza ed il sereno svolgimento dei lavori per l’ottimizzazione delle relative prestazioni.
Foti Rodrigo
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Milazzo Notizie art.5910 - Mercoledi 13 Agosto 2025 ore 21:51
Milazzo (ME) – Opinabili decisioni giudiziarie verso taluni operatori portuali
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Si sa purtroppo che l’attuale magistratura abbia visto indebolire tanto la propria indipendenza a favore degli altri due poteri istituzionali da ingenerare sfiducia nei cittadini, che, affidandosi nella speranza di trovare quella giustizia negata altrove, si vedono preclusi quei diritti sanciti non solo dalla Costituzione italiana; ma anche da tutta quella pletora di norme giuridiche e contratti collettivi di lavoro, i quali sembrano avere un valore simbolico piuttosto che una reale ed
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efficace applicazione. È innegabile che una siffatta circostanza altro non fa che alimentare sfiducia e malcontento specialmente fra i lavoratori dipendenti, un ceto sempre più fragile e privo di tutele senza l’aspettativa positiva d’un futuro tranquillo per sé ed i propri familiari. Fortunatamente non tutti si rassegnano all’attuale periodo negativo; ma trovano il coraggio di denunciare quanta debolezza, indifferenza, parzialità ed inosservanza delle norme in vigore alberga in molti giudici: fra i lavoratori delusi; ma con l’intento di sfondare quel muro di gomma eretto dagli organi istituzionali, tra cui è compresa la magistratura, per impedire a soggetti deboli ed inermi di vivere il loro futuro con maggiore serenità, si può annoverare Sergio Lopresti, che, disgustato dalle molteplici prevaricazioni e dai verdetti negativi, ha meditato di far conoscere all’opinione pubblica la sua vicenda: dopo molti avvisi al datore di lavoro relativi alle gravi problematicità per carenze nel settore dell’incolumità negli spazi lavorativi e della sanità per i lavoratori imbarcati (mancanza di condizionatore d’aria e di frigo) ed inoltre il guasto al generatore di corrente, che aveva impedito l’uso dei servizi igienici, notificando anche complicazioni nel compimento delle prestazioni per le proprie condizioni di salute, poiché colpito da disfunzioni intestinali invalidanti, egli era stato prima sospeso preventivamente dal servizio con mantenimento dello stipendio, nell’attesa di riscontri sulla condizione fisica, domandate all’A.O.U. “G. Martino” in base all’articolo 5 dello Statuto dei Lavoratori. In seguito era stato colpito da un procedimento disciplinare, perché a detta del datore di lavoro aveva gettato discredito all’immagine dell’azienda ed avere ostacolato la sua efficienza. Egli ha pure confutato l’applicabilità della convenzione sindacale del 20 marzo 2003, che unirebbe la potestà d’infliggere la sanzione oggetto della causa, perché annullata alla scadenza naturale del 24 marzo 2022 dopo il triennio di proroga, iniziato il 25 marzo 2019. La Corte d’Appello di Messina ha rilevato che “Lopresti, interagendo con terzi al fine di sollecitare ispezioni, ha esposto effettivamente l’impresa a discredito, a prescindere dalla verità dei fatti denunciati, perché la segnalazione da lui fatta non aveva alcuna giustificazione, visto che il comandante della Carolina aveva segnalato il malfunzionamento del generatore già il giorno prima e comunque avrebbe dovuto interfacciarsi proprio col comandante affinché questi effettuasse le eventuali ulteriori segnalazioni necessarie. Il Tribunale ha ritenuto sussistere la prova del comportamento idoneo a ledere il rapporto fiduciario e ha considerato proporzionata la sanzione. Lopresti contestava pure che l’impresa “Mare Pulito” avesse autorizzato formalmente l’equipaggio ad abbandonare il motopontone per l’espletamento dei bisogni fisiologici; ma la circostanza è irrilevante una volta si constati che l’uso dei servizi non era impedito, rimanendo accertato che questi potevano in qualunque momento essere riattivati con le batterie di riserva; ancora il Lo Presti contestava che il proprio comportamento, in quanto ripetitivo di quello già fatto dal comandante il giorno prima e adottato in buona fede, potesse essere considerato tale da ledere il vincolo fiduciario; ma la buona fede è rimasta di contro esclusa, anche alla luce della peculiare contraddittorietà delle allegazioni in tema di condizioni di salute (mai giustificata dal lavoratore) ed è invece rimasto confermato che il lavoratore non aveva alcun titolo per segnalare le inesistenti criticità, sia perché ciò era compito del comandante, sia perché si trattava di un’inutile e dannosa superfetazione rispetto alla segnalazione effettuata appena ventiquattr’ore prima dal Cuciti”. Insieme a lui di rilievo è anche l’iniziativa di Ivano Cuciti, che, conquistato il ripristino nel proprio posto di lavoro per effetto di due sentenze, sancite dal Tribunale di Barcellona P.G. e dalla Corte d’Appello di Messina, non è ancora restituito ai suoi compiti ed incarichi dalla società “Mare Pulito”, di cui è lavoratore dipendente, la quale, non ammettendo i giudizi delle due istituzioni giudicanti, ha proseguito con un appello alla Suprema Corte di Cassazione di Roma esigendone la nullità, perseverando nella disposizione, senz’altro illegale, d’una destituzione dalle connotazioni primariamente ritorsive.
Foti Rodrigo
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Milazzo Notizie art.5862 - Sabato 21 Giugno 2025 ore 22:13
Guastalla (RE) - Contrappunto per cuori fuori tempo
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Il paesaggio gotico, fatto di brume fitte e di altipiani aspri ed inospitali, tipico della Pianura Padana, ha fatto da contorno ad un singolare concerto di musica classica, avvenuto sulla sponda del Po, dal titolo “Contrappunto per cuori fuori tempo”, una ballata notturna in dodici tappe, in cui si immagina un cavaliere smarrito tra il sentimento dell’amore e quello della follia. Con la direzione di Luigi Paglierini, peraltro esibitosi al clarinetto nonché come tenore, ed accompagnato
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alla chitarra da Anna Vezzani l’evento ha inteso
costruire un parallelismo impercettibile per congiungere brani distanti tra loro per epoca, lingua e stile; ma analoghi per sentimento e sofferenza: infatti, due mondi apparentemente antitetici, quale quello di Ludovico Ariosto e quello del Romanticismo dalle caratteristiche ossianiche hanno narrato la storia “impossibile” di un cavaliere errante, che si smarrisce fra gli argini del Po alimentando le afflizioni del cuore alla ricerca di quella pace promessagli, ma negata da un sentimento sfumato. Durante il suo cammino incontra altri dodici protagonisti, che vivono il suo stesso pathos, maturando in lui la convinzione che la pace alberga non più sulla donna adorata, né tanto meno nella speranza; ma nel silenzio finale della morte, dove il battito si arresta e l’anima finalmente riposa. Lo svolgersi della trama si è articolata tra letture ed esibizioni canore di brani di musica classica, eseguiti dalle soliste del “Coro Adorno” di Reggio Emilia: di particolare rilievo sono stati cantati “Coronach” di Franz Schubert, “Hans und Grete” di Gustav Mahler, “Ich ging mit Lust durch einen grünen Wald”, sempre di Mahler, in trio dal contralto Pamela Ragazzini, dal mezzosoprano Cinzia Montanaro e dal soprano Raffaela Riga, accompagnate al pianoforte da Luigi Pagliarini. Esse inoltre si sono cimentate nella lettura di alcune tappe accompagnate dal suono degli strumenti introducendo gli astanti nell’atmosfera di quei tempi. Nell’ultima fase hanno accompagnato il cavaliere solitario nel luogo del lungo riposo della morte, a testimoniare che tutto si compie serenamente dopo una vita di furori e di angosce.
Foti Rodrigo
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Milazzo Notizie art.5844 - Martedi 10 Giugno 2025 ore 19:33
Milazzo (ME) – Ramona Parisse in tour con Lara Fabian
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La star mondiale Lara Fabian ha iniziato dai primi di giugno il tour europeo intitolato “Voices”, che la indurrà ad esibirsi in molti palcoscenici di città e capitali europee, tra le quali Londra, Atene, Düsseldorf, Belgrado, Varsavia, Vienna, Riga, Istanbul, Bratislava e Praga, già tutte sold out, seguita da nove vocalist, dal maestro e vocal coach Fabio Lazzara e da una band live, che realizzeranno i suoi brani più famosi in nuovi accordi e le canzoni del suo ultimo album. Tra i
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vocalist è presente Ramona Parisse, milazzese d’origine eoliana, classe 1998, che con molta soddisfazione si accinge ad una nuova avventura nel campo musicale, dopo che la stessa ha partecipato a numerose rassegne musicali in giro per tutta l’Italia, primo fra tutti il trionfo al G.E.F. (Festival Mondiale di Creatività nella Scuola) di Sanremo Junior, svoltosi sul prestigioso palco del Teatro Ariston, e l’esibizione in Campidoglio a Roma, dove è stata premiata durante il Premio Internazionale “Cartagine”, quale giovane talento del canto, per finire con l’ultima partecipazione a “The Voice Of The Sea”, dove migliaia di spettatori, anche grazie al televoto, hanno sancito per lei il successo. Ramona Parisse, che studia canto sin dall’età di 7 anni, è seguita dai Maestri Fabio e Ivan Lazzara, noti vocal coach di famosi cantanti di celebrità nazionale e internazionale. Lei stessa attesta di essere entusiasta per siffatta nuova avventura canora ed essere onorata di esibirsi coi suoi colleghi, il suo Maestro Fabio insieme ad un’artista di fama planetaria, come Lara Fabian, fuori dal proprio paese per vivere un’esperienza esclusiva e memorabile.
Foti Rodrigo
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Milazzo Notizie art.5819 - Giovedi 22 Maggio 2025 ore 20:27
Milazzo (ME) - Dal 26 al 31 maggio chiuso tratto di asse viario tra l’uscita di Ponente e San Paolino
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Da lunedì 26 maggio a sabato 31 maggio sarà chiusa al traffico il tratto di strada compreso tra l’uscita di Ponente e San Paolino per consentire i lavori di scavo e interramento delle nuove tubazioni idriche. Con apposita ordinanza il Comandante della Polizia locale Giacomo Villari ha disposto anche la modifica temporanea della segnaletica per garantire la regolarità e la sicurezza della circolazione stradale: nello specifico è istituito dalle ore 7:00 del 26 alle 18:00 del 31 il divieto
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di transito nella contrada Fondaco Pagliara nel tratto compreso tra la rampa Uscita Piana/Spiaggia di Ponente ed il vico I San Paolino, fatta eccezione per coloro, che abitano nelle cooperative e che potranno raggiungere le loro abitazioni. Per accedere all’asse viario ed a tutte le altre direzioni, invece questi cittadini al pari di tutti coloro, che si trovano a percorrere la riviera di Ponente, dovranno accedere sull’asse viario attraverso l’ingresso di piazza Tusa (San Giovanni), in via Rosario Livatino (Asse Viario), direzione Milazzo Centro e direzione SS. 113. L’intervento, che gli addetti del settore idrico dovranno effettuare, è abbastanza complesso: gli smottamenti dei terreni, provocati dal nubifragio dello scorso gennaio, hanno infatti provocato gravissimi danni alla rete idrica mamertina e proprio nella zona sottostante la bretella d’uscita del corso Sicilia sono andate distrutte le condutture di mandata trasportanti l’acqua dalla centrale di sollevamento di Contura ai serbatoi di Sant’Elmo, utilizzati per la distribuzione idrica in tutto il centro città. Per operare il ripristino diretto, si è reso necessario predisporre questa chiusura dell’asse viario.
Foti Rodrigo
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